Cari amici del Camping Surabaja & La Playa a Roseto degli Abruzzi, il richiamo dei piccoli borghi limitrofi è forte e attira a sé gli amanti della cultura, del territorio e della natura.
A poco più di 10 km da noi, sorge infatti sulle prime alture appenniniche la bellissima città di Atri.
Fra le più antiche località abruzzesi e tra i borghi più belli d’Abruzzo, di Atri già accennavano autori latini come Livio e Plinio, chiamandola Hadria. Addirittura, alcuni storici affermano che essa abbia dato il nome al nostro mare Adriatico.
Al di là delle sue antichissime origini, Atri ha superato la prova del tempo diventando oggi una delle mete abruzzesi più visitate. Questo borgo di origine pre-romana in cui passato e presente sono amalgamati perfettamente, offre una varietà impressionante a livello culturale e architettonico. Uno dei suoi migliori esempi è rappresentato dalla Basilica di Santa Maria Assunta: risalente al tredicesimo secolo e divenuta monumento nazionale dal 1899, coi suoi splendidi affreschi ospita anche un museo al suo interno.
Oltre agli edifici religiosi spiccano palazzi signorili come lo storico Palazzo dei Duchi d’Acquaviva, anche sede del municipio, il museo etnografico e il Teatro Romano. Quest’ultimo è un vero e proprio sito archeologico riportato alla luce dopo scavi iniziati negli anni 90; con un diametro di 70 metri e lo spazio per ospitare diecimila posti, questo teatro si porta bene i suoi duemila anni. Il comune ha voluto infatti valorizzarne il pregio storico usandolo per rappresentazioni e mostre d’arte; inoltre il teatro e la sua cavea sono stati i protagonisti della via Crucis dello scorso anno.
I calanchi di atri
All’interno del territorio di Atri si trova anche un’area naturale protetta, ovvero la Riserva Naturale dei Calanchi, oasi del WWF dagli scenari mozzafiato. Si tratta di spettacolari rupi aguzze e delineate che si estendono per oltre 380 ettari; queste formazioni geologiche, anche dette “bolge dantesche”, formano un paesaggio quasi surreale che lascia a bocca aperta. Dall’aspetto desertico o inospitale, i calanchi invece comprendono una vasta varietà di specie animali e vegetali, tra cui il gladiolo selvatico e la poiana, ma anche volpi, ramarri e il raro rospo smeraldino. Tra la vegetazione, oltre ginestre, tamerici e capperi, spicca la preziosa liquirizia d’Atri, chiamata anche l’oro nero d’Abruzzo.
L’oro nero d’abruzzo
Atri è conosciuta in Italia e nel mondo, infatti, proprio come la patria della liquirizia. Già nel Medioevo i frati domenicani, tra i primi a diffondere l’uso della radice in Europa, ne estraevano il pregiato succo. Grazie al terreno argilloso dei Calanchi e quindi all’ottima qualità della pianta, l’Abruzzo da secoli si afferma nel panorama dolciario come una delle regioni più attive nella produzione di liquirizia. Per i visitatori della città, un salto a una delle tante botteghe della liquirizia, dunque, è quasi d’obbligo.
Curiosità
Ogni anno, nella notte dell’Immacolata Concezione dell’8 dicembre, Atri celebra la tradizionale notte dei Faugni. Si tratta di una cerimonia di origine pagana ormai integrata nel cattolicesimo in cui, di fronte la cattedrale, gli atriani alimentano un grande falò fino all’alba, con l’accensione di fasci di canne ardenti (faugni), danze e celebrazioni.
Cosa aspettate a visitarla? A poco più di 10 km da noi! Atri è dietro l’angolo!